martedì 31 maggio 2011

Buongiorno Milano

Così Giuliano Pisapia ha vinto, è il nostro nuovo Sindaco.
Hanno tutti lottato per dare a queste elezioni il valore e il significato di un plebiscito politico. Ma la sostanza rimane, deve rimanere: ha preso corpo la volontà dei Milanesi di un cambiamento radicale della loro amministrazione locale. Anche se dietro il garbato vincitore si sono subito agitati i vari Vendola, Di Pietro, Bersani, c’é da sperare che il Sindaco in carica, prima che essere il portatore d'acqua dei giochi della politica nazionale, abbia in mente la sua missione prioritaria: essere il sindaco dei Milanesi. Ridare un’anima, un’identità a questa città, una delle più importanti d’Europa. 1,3 milioni di abitanti ogni giorno travolti, al limite del sostenibile, da un flusso di persone che a vario titolo ci si accalcano, per poi fare ritorno alle loro destinazioni di origine, ove i loro Sindaci pensano alle loro esigenze. Una città usa e getta, la nostra! L'affarismo più impersonale, ha fatto si che non solo eventi di portata internazionale ma tutte le attività significative di questa importante Regione si concentrassero in un kilometro quadrato. Attività per lo più gestite con caotica ingordigia, nel più assoluto disprezzo delle esigenze dei cittadini. Pensate solo per attirare business, non necessariamente a beneficio dei Milanesi o più semplicemente per tenere accese le luci della ribalta. É più importante aprire un nuovo chiringuito o piazzare trucide bancarelle in pieno centro che tentare di gestire il traffico quotidiano. E non può bastare buttare lì frettolosamente qualche kilometro di piste ciclabili, ovviamente senza inserirle in un piano urbanistico. Non è bastato.
E non voglio certo mancare di rispetto ai pendolari che ogni giorno devono affluire faticosamente nella nostra città, per lavoro e per svago, insieme ai quali paghiamo il prezzo dell’inquinamento, del disagio, dell’alto costo e della bassa qualità della vita. I pendolari però poi se ne tornano nelle loro ben più vivibili cittadine. Un esempio a tal proposito. Era proprio necessario costruire il nuovo”Pirellone”? E se sì, non poteva essere collocato fuori della città, visto che ospita il governo della Regione, agevolando l’afflusso degli impiegati e decongestionando un po’il traffico cittadino? Per tacere di quello sfoggio di tacchi a spillo architettonici che lo circondano, per cosa? Per chi?
Buongiorno Milano, dicono oggi i manifesti orangisti.
Speriamo che sia un nuovo giorno. “Abbiamo espugnato Milano”, vedremo, ma nel caso sono stati i Milanesi e a loro si dovrà rendere conto. La retorica non ci serve. Leggiamo che uno dei Suoi primi atti è stato l’omaggio a un partigiano, decorato. Giusto non dimenticare i valori ideali.Ora però faccia Lei il partigiano, dei Milanesi che l’hanno votata, non dei giochi poco fantasiosi degli sponsors Romani.
In questa amministrazione siederanno molte persone garbate e educate, perché allora non cominciare dalle cose semplici e basilari, come (re)instillare il senso civico, annichilito dall’affarismo becero? Magari come si faceva a scuola, se necessario, con un po’ di bacchettate sulle dita.
Buon lavoro.

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